Fallimento Fc Bari calcio, l'ex presidente Cosmo Giancaspro respinge le accuse
BARI - Ha ricostruito tutti i passaggi della sua esperienza nella Fc Bari 1908, dal suo ingresso come socio di minoranza (quando il presidente era l’ex arbitro Gianluca Paparesta) a quando è diventato proprietario del 99% delle quote; ha ricordato di aver contribuito con fondi propri a due ricapitalizzazioni per un totale di 15 milioni di euro e respinto l’accusa di bancarotta fraudolenta documentale per la quale è finito a processo.
Questo, in sintesi, il contenuto della deposizione di Cosmo Antonio Giancaspro, ex presidente (dal 2016 al 2018) della squadra di calcio Fc Bari 1908 ascoltato oggi in tribunale a Bari. Giancaspro è accusato di aver causato il fallimento della società che determinò, nell’estate del 2018, l’esclusione della squadra dal campionato di Serie B e la conseguente ripartenza dai dilettanti. Giancaspro, assistito dall’avvocato Felice Petruzzella, non ha negato l’esposizione debitoria da circa 10 milioni di euro ma ha spiegato come, se la società fosse stata ammessa a concordato (da lui proposto), la squadra si sarebbe iscritta al campionato di Serie B per la stagione 2018-19. Il fallimento, quindi, sarebbe - per Giancaspro - stato causato da una concatenazione di eventi: il provvedimento di esclusione dal campionato disposto dalla Covisoc, l’istanza di fallimento della società proposta dalla Procura di Bari (il fallimento fu dichiarato dal tribunale nel gennaio 2019) lo svincolo immediato di tutti i giocatori sotto contratto disposto dalla Federazione.
«Nel giro di un giorno - ha spiegato Giancaspro - il Bari ha perso un parco giocatori il cui valore era stimato in circa 16 milioni di euro». Per questo, la società avviò un contenzioso nei confronti dei giocatori che abbandonarono il ritiro. Il processo è stato aggiornato al 6 febbraio 2025.
Lagazzettadelmezzogiorno