Il pareggio tra Cremonese e Bari allo Stadio “Zini” di Cremona ha lasciato un segno importante in questa fase della stagione. Il risultato di 1-1 racconta di una partita combattuta, giocata a viso aperto da entrambe le squadre, ma soprattutto dimostra che il Bari c’è e si sente, non solo in campo, ma anche nei cuori dei suoi tifosi, rassicurati rispetto all’incertezza dello scorso anno. Con il pareggio, i biancorossi allungano la loro striscia di risultati utili consecutivi a sei, confermando di essere in crescita e di poter ambire a qualcosa di più.
Se la Cremonese, con un solo punto di vantaggio sui pugliesi, cercava di riscattarsi dopo la sconfitta pesante contro il Brescia, il Bari si presentava in campo forte di una ritrovata solidità e con una nuova identità tattica, nonostante l’incertezza su cosa il futuro riservi alla squadra. Le aspettative sono alte, puntando quantomeno a entrare nel giro dei playoff, e il gioco visto oggi conferma che la direzione è quella giusta.
La partita è iniziata in salita per il Bari, con la Cremonese che ha messo pressione fin da subito. Il portiere Radunovic ha dovuto fare gli straordinari su un paio di tentativi di Bonaiuto, che ha creato non pochi grattacapi alla difesa biancorossa. Tuttavia il Bari, poi, ha preso le misure mantenendo il possesso di palla costringendo i lombardi nella propria metà campo e creando anche qualche occasione, ed è stato proprio il Bari a sbloccare il risultato al 27′, grazie a una splendida combinazione tra Sibilli e Lasagna, che con una magia ha messo a segno un gol che ha cambiato la trama del match. Il Bari ha mostrato capacità di controllo e sicurezza, elementi che fanno ben sperare per il futuro.
Il secondo tempo ha visto una Cremonese più aggressiva, ma il Bari non è mai andato completamente in affanno, anzi, ha avuto diverse occasioni per chiudere la partita. Eppure, il pareggio è arrivato in modo beffardo, con un tiro di Sernicola deviato da Vicari. La traversa colpita da De Luca per i grigiorossi e le successive occasioni, da entrambe le parti, hanno mantenuto alta la tensione fino al fischio finale, confermando che la partita avrebbe potuto essere vinta da una delle due squadre con un po’ più di fortuna o precisione.
Un dato significativo è il fatto che 1534 tifosi baresi si sono mossi da tutta Italia per seguire la squadra, a conferma del legame indissolubile che esiste tra il Bari e la sua tifoseria. Un legame che oggi si rafforza ulteriormente, grazie alla prova solida della squadra.
I cambi di Longo, con l’inserimento di Saco per Sibilli e Favilli per Lasagna, sono stati inevitabili per mantenere il ritmo elevato che il Bari ha mostrato nel primo tempo. Tuttavia, il dubbio rimane sulla capacità della panchina di mantenere il livello dei titolari. In una stagione lunga e faticosa come questa, la profondità della rosa sarà cruciale per continuare a competere ai massimi livelli. Stroppa ha messo in campo tutti i giocatori offensivi di qualità e il Bari si è abbassato inevitabilmente.
Un episodio chiave che ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi del Bari è stato il contatto tra Bianchetti e Favilli all’interno dell’area di rigore grigiorossa. In una situazione potenzialmente decisiva, Favilli ha subito un tocco da parte del difensore della Cremonese, che ha fatto sollevare più di un sopracciglio. L’arbitro, posizionato bene per valutare l’azione, ha deciso di non concedere il rigore e quel che è peggio è che gli addetti al Var non hanno detto nulla, lasciando il Bari senza la possibilità di sfruttare quella che poteva essere una svolta nel match. L’arbitro non ha voluto saperne di sbirciare il VAR e questo lascia molta amarezza. Il contatto, seppur non clamoroso, sembra esserci stato, e in un campionato equilibrato come questo, episodi del genere possono fare la differenza. Se quel rigore fosse stato concesso, il Bari avrebbe avuto l’opportunità di conquistare tre punti preziosi, che forse avrebbero dato una direzione diversa alla partita e alla classifica. Così, il Bari si è visto sfuggire la possibilità di un risultato pieno, aggiungendo un pizzico di rammarico a una prestazione comunque solida. Poi lo stesso arbitro, forse per compensare al clamoroso errore, ha graziato Saco su una trattenuta per la maglia di un giocatore della Cremonese ai limiti dell’area di rigore che avrebbe meritato il secondo giallo e, quindi, l’espulsione.
Nonostante il pareggio possa essere considerato giusto nel complesso, questo episodio, con la mancata assegnazione del rigore, rappresenta uno snodo cruciale che, a posteriori, potrebbe aver sottratto due punti importanti alla squadra di Longo.
Il Bari, rispetto allo scorso anno, ha subito un’evoluzione, ma la sensazione è che la squadra abbia finalmente trovato la sua identità: non più una realtà in cerca di se stessa, ma una squadra che sa dove vuole andare, anche se il cammino è ancora lungo.
Nonostante il Bari si trovi attualmente nella parte destra della classifica, è chiaro che per il gioco espresso e per il carattere mostrato sul campo meriterebbe di essere più in alto. Le prime partite, come quella contro la Juve Stabia o il Modena, sono state utili per ritrovare la bussola, ma adesso il Bari sembra pronto a dire la sua, anche contro squadre ben più attrezzate economicamente, come la Cremonese.
Il pareggio di oggi è un risultato che ci sta, perché le due squadre si sono equivalse. Tuttavia, il Bari ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per stare tra le migliori del campionato e di poter ambire a risultati importanti con alcuni giocatori rimessi a nuovo da Longo come Maita e Dorval che lo scorso anno hanno deluso. C’è ancora margine di miglioramento, ma la strada è quella giusta, e la sensazione è che i tifosi possano finalmente stare più tranquilli rispetto alle incertezze dello scorso anno.
Massimo Longo