Sarà Luca Cacioli uno dei pilastri del Bari guidato da mister Cornacchini. Sebbene manchi ancora l’ufficialità (la firma sul contratto dovrebbe arrivare lunedì insieme a quella di Mattera), il Bari della nuova era, che ripartirà con ogni probabilità dalla Serie D, potrà contare su un difensore centrale di sicura esperienza (36 anni). Un calciatore che, ovunque sia andato, ha lasciato dietro di sé ottimi ricordi mentre, tra un campionato vinto e l’altro, la sua bacheca continuava ad arricchirsi di trofei.
Una carriera, quella di Luca Cacioli, legata a doppio filo con il neo mister dei galletti, che lo stesso difensore ha definito l’allenatore più importante che abbia trovato sulla sua strada. Li vediamo insieme [size=33](nella foto) a bordo piscina del Mancini Park Hotel di Roma, dove il Bari è in ritiro, subito dopo una seduta di allenamento. Lo stesso Cornacchini, ogni volta che ha potuto, lo ha portato con sé. Cominciando dal Sansepolcro in Serie D nel 2005/2006, passando per Fano in C2 nel 2009/2010, fino ad arrivare al dolcissimo ricordo di Ancona nel 2013/2014, quando Cornacchini e Cacioli vinsero insieme il campionato di Serie D dominando il girone F, lo stesso in cui il Bari spera di essere iscritto per la stagione ormai alle porte. Che Cacioli sia sinonimo di vittoria lo si capisce semplicemente andando a spulciare il suo curriculum. Pilastro del Perugia con cui ha compiuto il doppio salto dalla Serie D alla Serie C1 vincendo due campionati consecutivi, Cacioli nel 2012/2013 conobbe, con la maglia dei grifoni, una delle più grosse amarezze della propria carriera, con la sconfitta nella semifinale playoff ad opera del Pisa. Era un Perugia davvero forte, che vantava tra le sue fila giocatori del calibro di Ciofani e Politano, ma che Cacioli dovette lasciare, a malincuore, per trasferirsi proprio all’Ancona di mister Cornacchini. Da lì, la magia dei tre campionati di Serie D vinti consecutivamente: il primo proprio con la maglia dei dorici, il secondo tra le fila del Rimini, il terzo indossando i colori del Parma, in cui con capitan Lucarelliformava un muro invalicabile. Terminata l’esperienza con i ducali, si è aperta per lui la sfortunata parentesi di Matelica, una delle annate più deludenti della sua carriera, che Luca ha archiviato in fretta tornando a vincere (ancora una volta in Serie D) con la maglia della Vis Pesaro nella stagione appena conclusa. Il resto è storia recente: il tesseramento con il Modena, il ritiro svolto con i canarini, addirittura l’acquisto di una casa in centro e poi, d’improvviso, la richiesta di rinunciare al tesseramento con i gialloblù. Evidentemente, resistere alla chiamata del Bari guidato dal “suo” mister Cornacchini è stato impossibile.[/size]
A proposito di storia recente: circola con insistenza, lanciato dal forum di tifosi [size=33]Solobari.it, quello che potrebbe essere il nuovo logo della SSC Bari di Aurelio De Laurentiis. Ideato dal grafico barese Silvio Boezio, lo stemma ricorda il famoso e amatissimo simbolo della AS Bari dei Matarrese. Un ovale biancorosso con un galletto rivisitato in chiave moderna, dalle curve morbide. Al di là del chiacchiericcio, arrivano conferme che potrebbe essere davvero quello il logo scelto da De Laurentiis, tra i tanti visionati.[/size]
Una carriera, quella di Luca Cacioli, legata a doppio filo con il neo mister dei galletti, che lo stesso difensore ha definito l’allenatore più importante che abbia trovato sulla sua strada. Li vediamo insieme [size=33](nella foto) a bordo piscina del Mancini Park Hotel di Roma, dove il Bari è in ritiro, subito dopo una seduta di allenamento. Lo stesso Cornacchini, ogni volta che ha potuto, lo ha portato con sé. Cominciando dal Sansepolcro in Serie D nel 2005/2006, passando per Fano in C2 nel 2009/2010, fino ad arrivare al dolcissimo ricordo di Ancona nel 2013/2014, quando Cornacchini e Cacioli vinsero insieme il campionato di Serie D dominando il girone F, lo stesso in cui il Bari spera di essere iscritto per la stagione ormai alle porte. Che Cacioli sia sinonimo di vittoria lo si capisce semplicemente andando a spulciare il suo curriculum. Pilastro del Perugia con cui ha compiuto il doppio salto dalla Serie D alla Serie C1 vincendo due campionati consecutivi, Cacioli nel 2012/2013 conobbe, con la maglia dei grifoni, una delle più grosse amarezze della propria carriera, con la sconfitta nella semifinale playoff ad opera del Pisa. Era un Perugia davvero forte, che vantava tra le sue fila giocatori del calibro di Ciofani e Politano, ma che Cacioli dovette lasciare, a malincuore, per trasferirsi proprio all’Ancona di mister Cornacchini. Da lì, la magia dei tre campionati di Serie D vinti consecutivamente: il primo proprio con la maglia dei dorici, il secondo tra le fila del Rimini, il terzo indossando i colori del Parma, in cui con capitan Lucarelliformava un muro invalicabile. Terminata l’esperienza con i ducali, si è aperta per lui la sfortunata parentesi di Matelica, una delle annate più deludenti della sua carriera, che Luca ha archiviato in fretta tornando a vincere (ancora una volta in Serie D) con la maglia della Vis Pesaro nella stagione appena conclusa. Il resto è storia recente: il tesseramento con il Modena, il ritiro svolto con i canarini, addirittura l’acquisto di una casa in centro e poi, d’improvviso, la richiesta di rinunciare al tesseramento con i gialloblù. Evidentemente, resistere alla chiamata del Bari guidato dal “suo” mister Cornacchini è stato impossibile.[/size]
A proposito di storia recente: circola con insistenza, lanciato dal forum di tifosi [size=33]Solobari.it, quello che potrebbe essere il nuovo logo della SSC Bari di Aurelio De Laurentiis. Ideato dal grafico barese Silvio Boezio, lo stemma ricorda il famoso e amatissimo simbolo della AS Bari dei Matarrese. Un ovale biancorosso con un galletto rivisitato in chiave moderna, dalle curve morbide. Al di là del chiacchiericcio, arrivano conferme che potrebbe essere davvero quello il logo scelto da De Laurentiis, tra i tanti visionati.[/size]
