«Lo stadio e il pubblico sono da serie A»
Parla Giulio Violati (marito della Cucinotta), collaboratore di Noordin Ahmad e possibile futuro ad del Bari
BARI Nei giorni scorsi il suo nome
è stato lanciato come possibile
volto nuovo del Bari di
Datò Noordin Ahmad. L’imprenditore
romano Giulio Violati,
laziale e non romanista,
marito di Maria Grazia Cucinotta
con interessi nel calcio e
nel cinema, potrebbe ricoprire
la carica di amministratore delegato.
Intanto però Violati,
nel giorno della ripartenza di
Ahmad per Roma, parla dell’affare
che sta facendo sognare
la città. I tifosi in realtà
aspettano ancora la fetta di bonifico
annunciata dall’advisor
Grazia Iannarelli in conferenza
stampa: oltre due milioni di
euro di caparra confirmatoria
bloccati da qualche intoppo
burocratico. C’è in compenso
una lettera di garanzia per rassicurare
l’ambiente. Giulio
Violati, sabato, ha assistito a
Bari-Como.
Che impressione le hanno
fatto il San Nicola e il Bari?
«Mi è sembrato uno stadio,
oltre che bello, anche confortevole.
Credo sia uno dei migliori
anche in confronto a
quelli della Serie A. Il Bari mi è
piaciuto nel secondo tempo,
nel primo mi è parso un po’
deconcentrato. Forse ha preso
sotto gamba l’impegno».
È vero che Ahmad vuole che
diventi amministratore delegato
del futuro Bari?
«Mi ha proposto di esserlo.
Mi ha detto che gli piacerebbe
avermi accanto in quest’avventura,
anche perché ha avuto
buone referenze su di me sia a
livello imprenditoriale che di
competenze calcistiche».
Come e quando ha conosciuto
Ahmad?
«Ero a casa di amici, ma
quella sera non parlammo di
calcio. Si parlò di cinema, ma
non solo. Qualche tempo dopo
ci siamo rivisti e ci siamo
resi conto di vedere il calcio allo
stesso modo, ovvero come
fenomeno sociale. Pensavamo
ad esempio a come sarebbe
bello se i calciatori andassero
negli ospedali a confortare i
bambini ricoverati».
Com’è nata e si è concretizzata
l’ipotesi Bari?
«La Iannarelli qualche tempo
dopo mi ha richiamato,
chiedendomi se ci fosse una
piazza in Italia in cui fare calcio.
Gli dissi che Paparesta cercava
soci, che Bari era la sesta
piazza in Italia per numero di
tifosi, tra l’altro appassionati e
competenti. Le dissi che il Bari
è anche una buona squadra e
che può fare bene».
A Bari però qualcuno è preoccupato
perché la prima
tranche del versamento per
l’acquisizione del 50% del
club ancora non è arrivata a
destinazione.
«Da quello che mi risulta,
Ahmad è una persona solida,
con rapporti importanti sia a
livello imprenditoriale che politico.
Peraltro c’è un advisor,
la Iannarelli, che lavora 24 ore
al giorno per risolvere la situazione».
Ha trascorso il weekend in
compagnia di Ahmad e Paparesta.
Che impressione ha
fatto Bari al malese?
«Gli è piaciuta moltissimo.
Ha apprezzato il cibo e la città,
ha voluto camminare molto in
piazza, senza temere di essere
riconosciuto. A ogni “forza Bari”
rispondeva con un entusiastico
“sempre”. Ama già i tifosi
e il loro calore, ha apprezzato
lo striscione e la bandiera malese.
Abbiamo visto assieme
Bari-Cesena e quando si è accorto
dello striscione, si è quasi
commosso».
Ahmad è stato vittima di situazioni
incresciose martedì
ad Ascoli. Ha avuto modo di
sentirlo?
«Non ho parlato direttamente
con lui, ma so che era
molto dispiaciuto. Ci sono tifosi
che purtroppo si trasformano
durante le partite. Ma
ovviamente non è una cosa
che succede solo ad Ascoli».
Quali sono i giocatori del
Bari prediletti da Ahmad?
«Gli piace molto Valiani, ha
apprezzato tantissimo il gol di
Rosina, così come le parate di
Micai».
È previsto un incontro con
Ahmad nei prossimi giorni?
«Dovremmo vederci domani,
prima che lui rientri a Bari
per la partita con il Modena».
Conosce bene anche Paparesta.
Avete avuto modo di
confrontarvi sui possibili sviluppi
societari?
«Non ne abbiamo mai parlato.
Paparesta peraltro ha fatto
benissimo e io non avrei alcun
problema a collaborare
con lui».
Ha conosciuto altri esponenti
della società barese?
«Ho conosciuto il professor
De Feo, persona splendida. Mi
ha fatto un’ottima impressione».
Si parla molto di centro
sportivo. C’è un modello in
particolare a cui fare riferimento?
«Nel progetto di Ahmad sono
molto importanti i giovani.
Se parliamo di Academy, penso
che il modello riconosciuto
sia quello dell’Ajax. Circa le
scuole calcio, credo tantissimo
nella formazione, quella
capace di far emergere il vero
valore dello sport. Prima si allena
la testa, poi i piedi».
Quando è ipotizzabile un
suo ritorno a Bari?
«Non lo so. Avverrà se e
quando Ahmad riterrà di invitarmi.
Se si deciderà per un
mio ruolo nel futuro organigramma,
a Bari ci vivrò».
Ahmad ha parlato di approdo
in Champions League
in cinque anni. Per un possibile
amministratore delegato
è una bella responsabilità.
«Lui è stato contagiato dall’entusiasmo
della città. Ha azzeccato
il risultato esatto della
partita con il Como, ha predetto
la vittoria con l’Ascoli, speriamo
che indovini anche questa.
Per la Champions League
in cinque anni serve una programmazione
di un certo tipo.
Ecco, sarebbe bello riproporre
il miracolo Ranieri».
Corriere del Mezzogiorno
Parla Giulio Violati (marito della Cucinotta), collaboratore di Noordin Ahmad e possibile futuro ad del Bari
BARI Nei giorni scorsi il suo nome
è stato lanciato come possibile
volto nuovo del Bari di
Datò Noordin Ahmad. L’imprenditore
romano Giulio Violati,
laziale e non romanista,
marito di Maria Grazia Cucinotta
con interessi nel calcio e
nel cinema, potrebbe ricoprire
la carica di amministratore delegato.
Intanto però Violati,
nel giorno della ripartenza di
Ahmad per Roma, parla dell’affare
che sta facendo sognare
la città. I tifosi in realtà
aspettano ancora la fetta di bonifico
annunciata dall’advisor
Grazia Iannarelli in conferenza
stampa: oltre due milioni di
euro di caparra confirmatoria
bloccati da qualche intoppo
burocratico. C’è in compenso
una lettera di garanzia per rassicurare
l’ambiente. Giulio
Violati, sabato, ha assistito a
Bari-Como.
Che impressione le hanno
fatto il San Nicola e il Bari?
«Mi è sembrato uno stadio,
oltre che bello, anche confortevole.
Credo sia uno dei migliori
anche in confronto a
quelli della Serie A. Il Bari mi è
piaciuto nel secondo tempo,
nel primo mi è parso un po’
deconcentrato. Forse ha preso
sotto gamba l’impegno».
È vero che Ahmad vuole che
diventi amministratore delegato
del futuro Bari?
«Mi ha proposto di esserlo.
Mi ha detto che gli piacerebbe
avermi accanto in quest’avventura,
anche perché ha avuto
buone referenze su di me sia a
livello imprenditoriale che di
competenze calcistiche».
Come e quando ha conosciuto
Ahmad?
«Ero a casa di amici, ma
quella sera non parlammo di
calcio. Si parlò di cinema, ma
non solo. Qualche tempo dopo
ci siamo rivisti e ci siamo
resi conto di vedere il calcio allo
stesso modo, ovvero come
fenomeno sociale. Pensavamo
ad esempio a come sarebbe
bello se i calciatori andassero
negli ospedali a confortare i
bambini ricoverati».
Com’è nata e si è concretizzata
l’ipotesi Bari?
«La Iannarelli qualche tempo
dopo mi ha richiamato,
chiedendomi se ci fosse una
piazza in Italia in cui fare calcio.
Gli dissi che Paparesta cercava
soci, che Bari era la sesta
piazza in Italia per numero di
tifosi, tra l’altro appassionati e
competenti. Le dissi che il Bari
è anche una buona squadra e
che può fare bene».
A Bari però qualcuno è preoccupato
perché la prima
tranche del versamento per
l’acquisizione del 50% del
club ancora non è arrivata a
destinazione.
«Da quello che mi risulta,
Ahmad è una persona solida,
con rapporti importanti sia a
livello imprenditoriale che politico.
Peraltro c’è un advisor,
la Iannarelli, che lavora 24 ore
al giorno per risolvere la situazione».
Ha trascorso il weekend in
compagnia di Ahmad e Paparesta.
Che impressione ha
fatto Bari al malese?
«Gli è piaciuta moltissimo.
Ha apprezzato il cibo e la città,
ha voluto camminare molto in
piazza, senza temere di essere
riconosciuto. A ogni “forza Bari”
rispondeva con un entusiastico
“sempre”. Ama già i tifosi
e il loro calore, ha apprezzato
lo striscione e la bandiera malese.
Abbiamo visto assieme
Bari-Cesena e quando si è accorto
dello striscione, si è quasi
commosso».
Ahmad è stato vittima di situazioni
incresciose martedì
ad Ascoli. Ha avuto modo di
sentirlo?
«Non ho parlato direttamente
con lui, ma so che era
molto dispiaciuto. Ci sono tifosi
che purtroppo si trasformano
durante le partite. Ma
ovviamente non è una cosa
che succede solo ad Ascoli».
Quali sono i giocatori del
Bari prediletti da Ahmad?
«Gli piace molto Valiani, ha
apprezzato tantissimo il gol di
Rosina, così come le parate di
Micai».
È previsto un incontro con
Ahmad nei prossimi giorni?
«Dovremmo vederci domani,
prima che lui rientri a Bari
per la partita con il Modena».
Conosce bene anche Paparesta.
Avete avuto modo di
confrontarvi sui possibili sviluppi
societari?
«Non ne abbiamo mai parlato.
Paparesta peraltro ha fatto
benissimo e io non avrei alcun
problema a collaborare
con lui».
Ha conosciuto altri esponenti
della società barese?
«Ho conosciuto il professor
De Feo, persona splendida. Mi
ha fatto un’ottima impressione».
Si parla molto di centro
sportivo. C’è un modello in
particolare a cui fare riferimento?
«Nel progetto di Ahmad sono
molto importanti i giovani.
Se parliamo di Academy, penso
che il modello riconosciuto
sia quello dell’Ajax. Circa le
scuole calcio, credo tantissimo
nella formazione, quella
capace di far emergere il vero
valore dello sport. Prima si allena
la testa, poi i piedi».
Quando è ipotizzabile un
suo ritorno a Bari?
«Non lo so. Avverrà se e
quando Ahmad riterrà di invitarmi.
Se si deciderà per un
mio ruolo nel futuro organigramma,
a Bari ci vivrò».
Ahmad ha parlato di approdo
in Champions League
in cinque anni. Per un possibile
amministratore delegato
è una bella responsabilità.
«Lui è stato contagiato dall’entusiasmo
della città. Ha azzeccato
il risultato esatto della
partita con il Como, ha predetto
la vittoria con l’Ascoli, speriamo
che indovini anche questa.
Per la Champions League
in cinque anni serve una programmazione
di un certo tipo.
Ecco, sarebbe bello riproporre
il miracolo Ranieri».
Corriere del Mezzogiorno