Angelo Terracenere tuona sul Bari: “Squadra di rammolliti, sono arrabbiato e deluso”
La domenica del Bari e dei tanti molfettesi che seguono i galletti non può essere certamente soddisfacente. Un pareggio, peraltro opaco, con la Cittadella relega la formazione di Luigi De Laurentis al quartultimo posto, a pari punti, trentotto, con l’Ascoli terzultimo che, in caso di arrivo a pari punti con i biancorossi, retrocederebbe per peggiori scontri diretti nei confronti del Bari.
Una situazione che, tradotta molto banalmente, significa una sola cosa: il Bari, venerdì 10 maggio, o sarà retrocessa in serie C oppure concorrerà per i playout per evitare la terza serie e mantenere la cadetteria. E pensare che l’11 giugno 2023, undici mesi fa, i biancorossi, per una manciata di secondi non sono stati promossi in serie A. Dal sogno al baratro, in meno di un anno.
Nella trasmissione Passione Bari, su Radio Selene, nell’immediato post gara, ai microfoni di Luca Guerra e Paolo Francesco Ruscitto, è intervenuto il mediano molfettese Angelo Terracenere, uno che ha lottato ad armi pari contro Maradona e Baggio, per citarne due, venendo sconfitto in campo, certamente, ma mai con le modalità viste quest’anno al San Nicola e in giro per lo stivale.
Un fiume in piena che si abbatte sul Bari in una delicatissima situazione di classifica, inimmaginabile qualche giornata fa.
“Oggi un altro caos tattico cambiare: sono cambiati quattro moduli a gara in corso, Polito in panchina fa il professore. Ma di cosa? Facesse il direttore sportivo perchè quest’anno ha dimostrato che forse non lo sa fare – le parole dell’ex capitano dei galletti, 257 presenze in maglia biancorossa – Una squadra scarsa a livello tecnico, tattico, non ho mai visto una squadra del genere. Vai a Cittadella e fai due tiri in porta con una squadra già salva. Devono andare tutti via. Sono cattivo, ho una rabbia addosso che non immaginate. Dobbiamo tutti disertare lo stadio, questi non meritano nemmeno mille persone al San Nicola, è una squadra di rammolliti”.
Parole dette su Radio Selene, mentre era tanta la rabbia dei supporters biancorossi, delusi da una stagione in cui si può salvare poco o nulla.
Poi un aneddoto che evidenzia come, questa stagione del Bari, è stata mal gestita sotto tantissimi punti di vista. “Un mese fa rilascio un’intervista in cui parlo del Bari, uno della società mi chiama e mi dice che io sono un ex giocatore del Bari, ho una scuola calcio affiliata al Bari e non mi devo permettere di parlare così del Bari. A me? – prosegue Terracenere nella trasmissione condotta da Guerra e Ruscitto – Non ho mancato di rispetto a nessuno, continuo a dire che questa è una squadra di rammolliti e una società che non ha a cuore Bari”.
Adesso gli ultimi 90 minuti. Che si spera abbiano un seguito: se fossero davvero gli ultimi 90 minuti, significherebbe ritornare nell’inferno della Serie C. Se, dovessero avere un seguito, saranno playout, una sorta di purgatorio. Gare che si devono affrontare con la verve di chi non toglie la gamba, mangia anche l’erba del campo, lotta, suda, corre. Gare che si affrontano con un passaggio grazioso in meno e qualche grammo di “garra” in più. Gare alla Angelo Terracenere.
https://molfettalive.it/
La domenica del Bari e dei tanti molfettesi che seguono i galletti non può essere certamente soddisfacente. Un pareggio, peraltro opaco, con la Cittadella relega la formazione di Luigi De Laurentis al quartultimo posto, a pari punti, trentotto, con l’Ascoli terzultimo che, in caso di arrivo a pari punti con i biancorossi, retrocederebbe per peggiori scontri diretti nei confronti del Bari.
Una situazione che, tradotta molto banalmente, significa una sola cosa: il Bari, venerdì 10 maggio, o sarà retrocessa in serie C oppure concorrerà per i playout per evitare la terza serie e mantenere la cadetteria. E pensare che l’11 giugno 2023, undici mesi fa, i biancorossi, per una manciata di secondi non sono stati promossi in serie A. Dal sogno al baratro, in meno di un anno.
Nella trasmissione Passione Bari, su Radio Selene, nell’immediato post gara, ai microfoni di Luca Guerra e Paolo Francesco Ruscitto, è intervenuto il mediano molfettese Angelo Terracenere, uno che ha lottato ad armi pari contro Maradona e Baggio, per citarne due, venendo sconfitto in campo, certamente, ma mai con le modalità viste quest’anno al San Nicola e in giro per lo stivale.
Un fiume in piena che si abbatte sul Bari in una delicatissima situazione di classifica, inimmaginabile qualche giornata fa.
“Oggi un altro caos tattico cambiare: sono cambiati quattro moduli a gara in corso, Polito in panchina fa il professore. Ma di cosa? Facesse il direttore sportivo perchè quest’anno ha dimostrato che forse non lo sa fare – le parole dell’ex capitano dei galletti, 257 presenze in maglia biancorossa – Una squadra scarsa a livello tecnico, tattico, non ho mai visto una squadra del genere. Vai a Cittadella e fai due tiri in porta con una squadra già salva. Devono andare tutti via. Sono cattivo, ho una rabbia addosso che non immaginate. Dobbiamo tutti disertare lo stadio, questi non meritano nemmeno mille persone al San Nicola, è una squadra di rammolliti”.
Parole dette su Radio Selene, mentre era tanta la rabbia dei supporters biancorossi, delusi da una stagione in cui si può salvare poco o nulla.
Poi un aneddoto che evidenzia come, questa stagione del Bari, è stata mal gestita sotto tantissimi punti di vista. “Un mese fa rilascio un’intervista in cui parlo del Bari, uno della società mi chiama e mi dice che io sono un ex giocatore del Bari, ho una scuola calcio affiliata al Bari e non mi devo permettere di parlare così del Bari. A me? – prosegue Terracenere nella trasmissione condotta da Guerra e Ruscitto – Non ho mancato di rispetto a nessuno, continuo a dire che questa è una squadra di rammolliti e una società che non ha a cuore Bari”.
Adesso gli ultimi 90 minuti. Che si spera abbiano un seguito: se fossero davvero gli ultimi 90 minuti, significherebbe ritornare nell’inferno della Serie C. Se, dovessero avere un seguito, saranno playout, una sorta di purgatorio. Gare che si devono affrontare con la verve di chi non toglie la gamba, mangia anche l’erba del campo, lotta, suda, corre. Gare che si affrontano con un passaggio grazioso in meno e qualche grammo di “garra” in più. Gare alla Angelo Terracenere.
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